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Lenti addizionali

Le lenti addizionali

Pro

• Piccole e leggere (tascabili)

• Nessuna perdita di luce

• Possibilità di montarne più di una per aumentare l'ingrandimento

• Nitidezza accettabile per le lenti addizionali con costruzione a due elementi

 

Contro

• Nitidezza scadente (immagine poco definita per lenti a singolo elemento, se utilizzati con diaframmi molto aperti e in combinazione di più lenti), soggette a aberrazioni cromatiche e bagliori

• Perdita di messa a fuoco distante

• Specifiche per un singolo diametro della filettatura porta-filtri

 

Le lenti addizionali (close-up) sono lenti da ingrandimento che si avvitano davanti agli obiettivi come fossero dei filtri. Montando una di queste lenti supplementari si ridurrà automaticamente la distanza di messa a fuoco dell'obiettivo, dando la possibilità di avvicinarsi al soggetto da fotografare.

Ne esistono di varie marche e la loro potenza di ingrandimento è espressa in diottrie. Maggiore è il numero di diottrie (di solito va da 1 a 4) maggiore è l'ingrandimento. La diottria è definita come 1000 / f, dove f è la lunghezza focale della lente misurata in mm. Ad esempio, una lente addizionale con una lunghezza focale di 250 mm avrà una diottria pari a 1000/250 = 4. Purtroppo la misurazione della diottria non è molto utile per il fotografo in quanto non fornisce una comprensione immediata del potere di ingrandimento. Per aggiungere ulteriore confusione, le lenti addizionali non vengono di solito fornite con il loro valore di lunghezza focale in mm e i produttori le contrassegnano in modi diversi. Ad esempio, Canon le chiama 250D e 500D mentre Nikon No.3T, No.4T, No.5T e No.6T. Per calcolare l'ingrandimento effettivo dovete dividere la lunghezza focale dell'obiettivo della vostra fotocamera per la lunghezza focale della lente addizionale e aggiungere uno: (lunghezza focale obiettivo/ lunghezza focale lente) + 1. Ad esempio, una obiettivo da 50 mm con una lente da 3 diottrie (lunghezza focale è 1000/3 = 333 mm) avrà un ingrandimento di (50/333) + 1 = 1,15 volte. La stessa lente montata su un obiettivo da 100 mm genera un fattore di (100/333) + 1= 1,30 volte e su un obiettivo da 200 mm (200/333) + 1= 1,60.

Questi esercizi sono indubbiamente poco pratici, ma forniscono due messaggi chiari da ricordare. Primo: tutte le lenti addizionali hanno un potere d'ingrandimento limitato. Secondo: l'ingrandimento aumenta quando la stessa lente viene montata su obiettivi più lunghi. Saputo questo, in pratica, non c'è alcuna necessità di fare tutti questi calcoli sul campo. Basta montare la lente addizionale e guardare attraverso il mirino.

Le lenti addizionali cosiddette “a due elementi”(doppietto) danno la migliore qualità dell'immagine, maggiore nitidezza e minor bagliori. Ovviamente, qualsiasi lente addizionale può essere montata sugli obiettivi di qualsiasi marca. Quello che conta è solo il diametro della filettatura per filtri. Quando si utilizza una lente addizionale la quantità di luce che raggiunge il sensore praticamente non cambia e, quindi, anche l'esposizione non cambia.

Per aumentare ulteriormente l'ingrandimento si possono avvitare più lenti addizionali una sopra l'altra. Tuttavia, l'immagine si degrada rapidamente ed è meglio non montarne più di due, con la più potente avvitata per prima davanti all'obiettivo. In ogni caso, la miglior qualità dell'immagine si ottiene utilizzando diaframmi chiusi.

In conclusione, una lente addizionale di buona qualità può risultare molto utile, come modo rapido per fare una macro. Se utilizzate nei loro limiti e con buona tecnica, si ottengono risultati eccellenti.

Alessandro Zocchi